Figli e separazione: i gruppi di parola

La famiglia è la risorsa più importante per un bambino dal momento che rappresenta l’ambiente di socializzazione primaria, dove si sviluppa e si struttura la sua personalità. Attualmente si sta assistendo ad un incremento di separazioni che delineano la frammentazione della famiglia e che provocano rabbia, aggressività, frustrazione, senso di colpa, con possibili conseguenze negative sui figli. La separazione dei genitori è, infatti, un’esperienza fortemente dolorosa per un bambino, che vive la tensione familiare.  A volte può capitare, che i figli vengano inclusi nel conflitto genitoriale diventandone vittima di scontri continui all’interno della famiglia. La rottura del legame tra i genitori, e la conseguente conflittualità, l’esclusione o svalutazione dell’uno o dell’altro, la strumentalizzazione del bambino, oggetto di rivendicazioni e le richieste di responsabilità o di scelta, causano nel tempo, il rischio di danno evolutivo. I genitori, che vivono la separazione, sono spesso, troppo coinvolti nelle proprie vicende personali, e questo impedisce loro di riconoscere il disorientamento, la sofferenza e i bisogni emotivi dei figli, non aiutandoli ad elaborare l’esperienza. Il dolore e la sofferenza arrecata da questa difficile transizione permangono a lungo, nel tempo.

In quest’ottica si introduce il Gruppo di Parola per figli di genitori separati.

 

Gruppi di parola: cosa sono?

I Gruppi di Parola per figli di genitori separati rappresentano un intervento di aiuto rivolto ai bambini e ai ragazzi dai 6 anni ai 14 anni. Viene inteso come uno spazio di incontro e confronto in cui i figli di famiglie divise possono dare parola alle emozioni e al dolore, che vivono durante la trasformazione familiare, provando a distanziarsi dal conflitto, apprendendo una nuova consapevolezza dei propri bisogni e delle proprie domande. Il Gruppo offre l’opportunità per vivere meglio la fase separativa, diventando occasione per i bambini, di esprimere le loro difficoltà e trovare nuovi modi di comunicare con i genitori.

 

L’organizzazione dei Gruppi di Parola

Il gruppo di parola si struttura di 4 incontri di 2 ore ciascuno, svolti nell’arco di un mese con cadenza settimanale. Solitamente, è composto da un minimo di quattro partecipanti ad un massimo di dieci, divisi per fasce d’età. Il gruppo è condotto da psicologi e mediatori familiari, esperti nell’ascolto e debitamente formati. Viene svolto un incontro di presentazione di gruppo ai genitori. Nei primi tre incontri è prevista la partecipazione solo dei bambini mentre, il quarto incontro è diviso in due parti. La prima si svolge con i bambini, la seconda anche con i genitori per uno scambio reciproco. Al termine del percorso, è possibile un incontro di restituzione per i genitori, se richiesto.

 

Obiettivi dei Gruppi di Parola

I figli che affrontano questo difficile passaggio, possono sentirsi, confusi, abbandonati, responsabili dell’accaduto. Spesso provano vergogna o paura, chiudendosi in sé stessi ed evitando di comunicare con gli altri. Il gruppo di parola, si propone, come un luogo emotivo, in cui, attraverso il gioco, il disegno e la scrittura, si aiutano i bambini e i ragazzi ad esprimere i propri vissuti, le emozioni e i pensieri rispetto all’evento doloroso, permettendone l’elaborazione positiva all’interno di una rete di scambio e sostegno psicologico tra pari, in uno spazio neutro e protetto. La dinamica gruppale, attraverso il confronto e il rispecchiamento, consente di non sentirsi soli e di vedere nell’altro una risorsa per stare meglio, trovando soluzioni pratiche anche ai problemi della riorganizzazione familiare attraverso la condivisione delle proprie esperienze. Durante il quarto incontro, i bambini presentano ai genitori, una lettera scritta per loro, alla quale essi possono rispondere attraverso messaggi anonimi, letti dalle conduttrici di fronte a tutti. Questo momento, fortemente significativo, carico di emozioni intense, permette ai bambini di condividere insieme e ai genitori di trasmettere un messaggio di presenza e amore, nonostante la fine del legame coniugale.

 

Conclusione

Il Gruppo non ha finalità terapeutica ma si configura come un breve percorso di supporto, che permette verbalizzare il dolore e renderlo più comprensibile. L’aspetto più importante, infatti, di questo intervento è la condivisione delle esperienze comuni. La narrazione dei fatti che accadono nel presente, anche relativi a dinamiche dolorose, aiuta a dare un senso alla propria storia e a costruire autonomamente una rappresentazione verbale del vissuto quotidiano della separazione, dando voce ai propri desideri e imparando a selezionare, strategie diverse per gestire le relazioni all’interno della sua famiglia, ricollocandosi nella struttura familiare.

I Gruppi di Parola sono quindi una risorsa specifica per accompagnare i figli nel processo di separazione e per la ricostituzione di un nuovo sistema familiare.

 

Dott.ssa Deborah Feleppa, Psicologa dello sviluppo, psicodiagnosta

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