Quando il bambino fa confusione con le paroline: cosa succede?

Nei precedenti articoli, abbiamo ragionato su come lo sviluppo del linguaggio, in età evolutiva, non sia un processo rapido e immediato.

Imparare a parlare, riconoscere i suoni della nostra lingua madre, articolare i suoni che compongono le parole e associare a quell’etichetta lessicale, l’immagine o il concetto di riferimento, richiede tempo, stimolazione e soprattutto motivazione alla comunicazione verbale.

Lo sviluppo del linguaggio comincia dal periodo intrauterino, ove lo sviluppo uditivo del feto, espone il piccolo alla voce della mamma. Dalla nascita, fino ai 7 anni, si può osservare lo sviluppo del linguaggio in ogni sua componente: fonetica, fonologica, lessicale, morfosintattica, fino a giungere alle capacità narrative intorno ai 7 anni.

In quest’articolo concentriamo la nostra attenzione sul PROCESSO FONOLOGICO del bambino.

Cosa significa?

Il piccolo, durante la sua crescita, è esposto ai suoni della lingua di appartenenza. Pensiamo ai versi degli animaletti  ( BAU BAU – MIAO – CIP CIP- ect…)o versi degli oggetti della vita quotidiana ( DRIN DRIN, TOC TOC, BRUM BRUM). Questi suoni, che in termine tecnico, prendono il nome di onomatopee, stimolano molto la componente fonologica del linguaggio, in quanto gli permettono di organizzare, i suoni della lingua, in schemi precisi.

La fonologia è un livello del linguaggio che ci permette di mettere in sequenza i suoni, organizzandoli in parola. Possiamo sicuramente, definirlo, il processo, più delicato e complesso del linguaggio, soprattutto per la lingua italiana, costituita da diversi suoni simili (basta pensare al suono P, simile al suono B, o anche il suono F simile al suono V) organizzati in strutture di parole molto complesse.

Molti bambini manifestano il DISORDINE FONOLOGICO, caratterizzato con numerosi processi di semplificazione del linguaggio. Vediamo insieme l’aspetto tecnico di questo disordine.

I processi di semplificazione fonologica sono quei processi in cui viene semplificato il modo o il luogo di articolazione del linguaggio Si distinguono in:

PROCESSI DI STRUTTURA: riguardano la struttura sillabica della parola, cambiando la quantità di elementi e la sequenza di consonanti e vocali che la costituiscono.

PROCESSI DI SISTEMA: riguardano invece la sostituzione di un fonema con un altro, restando inalterata la sequenza sillabica.

Quali sono?

STOPPING: un suono fricativo o affricato viene sostituito con uno occlusivo (pumo per fumo, telo per cielo, tole per sole);

FRICAZIONE: un suono affricato viene sostituito con uno fricativo (gossa per goccia, soccolo per zoccolo);

AFFRICAZIONE: un suono occlusivo o fricativo viene sostituito con un affricato (nagio per naso, ciole per sole, vagio per vaso);

ANTERIORIZZAIZONE: suoni posteriori /k/ /g/ vengono sostituiti da anteriori /t/ /d/ (tasa per casa, datto per gatto);

POSTERIORIZZAZIONE: suoni anteriori /t/ /d/ vengono sostituiti da posteriori /k/ /g/ (checco per tetto, gue per due);

DESONORIZZAZIONE: suoni sonori con vibrazione laringea vengono sostituiti dai corrispondenti sordi, senza vibrazione laringea (camba per gamba, tonna per donna);

GLIDING: il suono gli viene sostituito da j. (vojo per voglio);

ELIMINAZIONE DELLA SILLABA PIÙ DEBOLE: nana per banana, fante per elefante;

ARMONIA CONSONANTICA: una consonante viene sostituita con un’altra già presente nella parola per rendere più armonica l’articolazione della parola (pappeto per tappeto);

ARMONIA VOCALICA: una vocale viene sostituita con un’altra già presente nella parola (maccana per macchina);

RIDUZIONE DEI GRUPPI CONSONANTICI: pada per spada, patta per pasta;

RIDUZIONE DEI DITTONGHI: pede per piede, bondo per biondo;

METATESI: una consonante viene spostata all’interno della parola (vedo per devo, samale per salame);

EPENTESI DI CONSONANTE O VOCALE INIZIALE: (trigre per tigre, tansca per tasca);

CANCELLAZIONE DI CONSONANTE O VOCALE : avallo per cavallo.

Naturalmente se il bambino presenta questi processi intorno ai 2/3 anni, non dobbiamo assolutamente preoccuparci. Sta solo, imparando ad organizzare i suoni. Se notiamo invece una persistenza di diversi processi di semplificazione intorno ai 4/5 anni, è opportuna fare una consulenza specialistica, per valutare insieme i motivi del disordine fonologico.

Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista

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