Allergia alimentare: come dirigersi verso la corretta diagnosi

“Tempo fa, in un mio articolo, abbiamo affrontato il tema delle intolleranze alimentari, (per chi non lo avesse letto, ecco il link: http://www.igeamagazine.it/2019/01/14/le-intolleranze-alimentari/) , mostrando quali sono i sintomi correlati e come diffidare dai falsi test diagnostici.
Oggi voglio affrontare l’argomento che spesso si accompagna, per confusione e difficoltà diagnostica, al mondo delle reazioni avverse agli alimenti: le allergie alimentari. Per questo, lascio la parola alla collega Dott.ssa Giusy Sabatino, biologo nutrizionista, esperta di allergie alimentari, la quale, nell’articolo che segue, vi parlerà delle differenze tra le due tipologie di reazioni e come districarsi nel percorso di diagnosi.”

Dott.ssa Lucia Palmieri

Allergia alimentare: come dirigersi verso la corretta diagnosi a cura della Dott.ssa Giusy Sabatino

Molto spesso mi capita di ascoltare dai miei pazienti frasi del tipo “vorrei fare delle indagini perché sospetto di essere allergico a qualche alimento”. Il “qualche” mi fa capire immediatamente che quella persona di allergie alimentari, molto probabilmente, non ne ha.

Perché? Perché una vera reazione allergica non lascia spazio a molti dubbi.

Facciamo un esempio

Se mangio pasta e gamberetti ed il mio sistema immunitario impazzisce, riconoscendo i gamberetti come un pericolo, mette velocemente in atto una serie di meccanismi che potrebbero manifestarsi con un ampio ventaglio di sintomi: si va da reazioni localizzate a livello del cavo orale (prurito alle labbra e alla gola), reazioni cutanee (pomfi, rossore, calore), vomito, per arrivare a veri e propri shock anafilattici.

Se, invece, ho dei malesseri diffusi e aspecifici che mi accompagnano costantemente dopo i pasti e che non riesco ad associare a nessun alimento in particolare, probabilmente soffro di disturbi digestivi di natura non allergica.

Cosa fare dopo una sospetta reazione allergica?

Passata la fase acuta, bisognerà prendere appuntamento con un allergologo. La visita allergologica parte da un approfondito colloquio, durante il quale il medico cercherà di capire quali sono gli alimenti sospetti su cui indagare. Tornando al nostro esempio, i riflettori non potranno che accendersi sui crostacei.

Quali indagini fare?

Innanzitutto l’allergologo eseguirà i cosiddetti prick test: poggerà sulle braccia del paziente delle goccine di estratto dell’alimento e/o l’alimento fresco, per poi punzecchiare la pelle. Si formeranno dei pomfetti in corrispondenza delle sostanze verso cui si è sensibilizzati. A questo punto, è possibile andare ad approfondire con dei test sul sangue per avere ulteriori conferme.

Qualora si abbiano dei dubbi, a causa di storie confuse o di risultati diagnostici poco chiari, il test che consente di capire se c’è una reale allergia alimentare è il test di provocazione orale. Tale esame consiste nella somministrazione del cibo incriminato per via orale, in ambiente medico controllato: insomma, si va in ospedale a mangiare!

Generalmente, si parte da piccolissime dosi che saranno poi gradualmente aumentate. Se durante il test si accusano sintomi tipici della reazione allergica, il tutto può essere concluso con diagnosi di allergia alimentare. Nel caso contrario, il fantasma allergico può essere scacciato con tranquillità, prendendo eventualmente delle precauzioni in merito a dosi, preparazioni e tempi con cui poter assumere determinati cibi. Ma attenzione, soltanto l’allergologo può stabilire tali condizioni; una volta ricevute le sue indicazioni, sarà possibile rivolgersi ad un esperto in nutrizione (nutrizionista, dietologo o dietista) per ottenere validi consigli su come gestirsi a tavola.

Non è solo un problema di cibo …

Ricevere diagnosi di allergia alimentare non è mai semplice, neanche (e soprattutto) dal punto di vista psicologico; i cibi allergizzanti più pericolosi, che cioè possono causare shock anafilattico, richiedono la prescrizione di adrenalina. Il paziente dovrà portarla sempre con sé, caricandosi di una preoccupazione quotidiana notevole, riguardante uno degli elementi maggiormente presenti nella nostra vita: il cibo! 

Affidarsi a personale qualificato

Il mondo delle allergie è assai vasto e complicato; nasconde, infatti, un ingarbugliato intreccio biologico di difficile comprensione. Pertanto, il problema non va mai affrontato con superficialità e bisogna sempre rivolgersi a personale medico e sanitario qualificato.

 

Dott.ssa Giusy Sabatino – Nutrizionista

 

 

Riferimento immagini: www.allergopharma.it – www.buongiornodottore.it

 

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