Settembre: Il giusto mese dei buoni propositi?

Vacanze finite: ora mi metto a dieta!

Quanto è difficile staccare la mente dalle immagini delle vacanze in montagna, le cene con gli amici, gli aperitivi sulla spiaggia, dover rinunciare alle giornata senza regole e senza orari da rispettare. Dover ritornare alla vita quotidiana e frenetica fatta di ore ed ore in ufficio, scadenze, consegne di lavoro, ritorno a scuola… al solo pensiero, ci sentiamo stanchi e svogliati!

L’arrivo di settembre, tuttavia, per molti rappresenta un nuovo inizio, il giusto periodo per porsi dei nuovi propositi che riguardano la conquista di un benessere personale da tempo desiderato e spesso rimandato. Magari lo è anche per te.

Tra i vari obiettivi prefissati, il primo tra tutti è un classico: da settembre basta sgarri,  DA SETTEMBRE SONO A DIETA! L’esigenza nasce da un periodo in cui gli sgarri sono stati (inevitabilmente) frequenti, che danno quella sensazione di pesantezza e di sentirsi intossicati (dettata più dal senso di colpa per gli sgarri che dal reale bisogno di liberarsi delle tossine in eccesso).

Ma sei davvero sicuro che questo mese, che delinea un passaggio stagionale così netto, sia il periodo giusto per far scattare nella mente  l’elenco di regole ed obiettivi che forse sono più rappresentativi di un’idea di perfezione da rincorrere che di un reale e consapevole cambiamento delle tue abitudini?

Magari non è la prima volta che ci provi… sei già stato a dieta ma poi qualcosa è andato storto e i buoni propositi di perdere quei chili di troppo, la buona volontà e la motivazione, tutto è stato mandato via! Proviamo allora a capire quali sono gli errori più comuni e quali consigli puoi seguire, per evitare di dover mollare di nuovo.

Non sovraccaricarti, ma scegli con consapevolezza!

Ognuno di noi ha delle priorità e dei ritmi che scandiscono tutta la nostra giornata: quella dieta ideale, così perfetta che hai nella mente, quanto è realizzabile nella tua giornata? Quanto è sostenibile con gli impegni e le energie che hai?

Allora, impariamo a porci un obiettivo davvero sostenibile PER NOI, per il nostro benessere, che non sia inseguitore di un ideale di stile di vita che, dopo 4-5 settimane,  comporterebbe un aumento di stress tale da farci cadere nello sconforto totale di non esserci riusciti di nuovo!

Fermati ad ascoltarti: il tuo corpo è in armonia?

Inizierò col spiegarti come, il cambiamento stagionale che ora stai subendo, non è certo una passeggiata per l’organismo: magari hai notato una strana stanchezza, l’umore spesso contrastante, difficoltà nel concentrarti sul lavoro e sullo studio.

Perché tutto questo? Vediamolo:

  • Come hai notato, le giornate stanno cambiando, si stanno preparando all’arrivo dell’autunno: le ore di luce sono ridotte, le temperature sono diventate più miti, di sera abbiamo i primi venti freschi. Questo influenza il tuo corpo… come?
  • Il tuo corpo cambia insieme all’ambiente che lo circonda, cerca di armonizzarsi ad esso. Il ritmo giornaliero delle ore di luce e di buio condizionano il tuo ritmo circadiano, fatto di due ormoni: cortisolo e melatonina. In particolare, la melatonina, che ci garantisce un riposo di qualità, l’umore stabile ed alto, ora viene destabilizzata, riducendo la sua produzione.. questo cambiamento ci fa dormire male, ci rende nervosi ed, inevitabilmente… mangiamo di più!

Ora, il tuo corpo sta manifestando tutti i segni di un cambiamento stressante, sei pronto ad ascoltarlo? Puoi provare allora a non porre rigidità ai tuoi obiettivi, bensì ad analizzarli e sceglierli con consapevolezza.

“Per fare il primo passo, non hai bisogno di vedere l’intera scalinata.

Inizia semplicemente a salire il primo gradino.” (Martin Luther King)

Obiettivi giusti e sostenibili nel tempo: ecco come iniziare.

Una piccola premessa: ormai sapete che sono promotrice di un’alimentazione consapevole, ossia di quella consapevolezza di nutrirsi di cibo, come puro nutrimento, cibo che non abbia per noi una connotazione emotiva negativa, compulsiva, condizionata da un’emotività forte di dipendenza e di consolazione (nella maggior parte dei casi questo legame conflittuale si instaura verso il cibo dolce) che, inevitabilmente, se non risolta PRIMA di iniziare un percorso di educazione alimentare, determinerebbe il fallimento del tentativo stesso di “mettersi a dieta”.

Lasciando come primo consiglio di ricercare un rapporto equilibrato col cibo, ecco alcune dritte da poter applicare con flessibilità per iniziare un reale e duraturo cambiamento dietetico:

  • Parola d’ordine ORGANIZZAZIONE: cerca di creare uno schema settimanale che ti permetta di avere chiaro come organizzare i tuoi pasti principali, avendo magari poco tempo a disposizione per cucinare (puoi preparare grandi quantità di alimenti base da poter poi conservare in frigo o nel surgelatore, sai quanto tempo hai recuperato?).

 

  • Lavorate sulla flessibilità dei pasti proposti nella dieta. Mandiamo via l’idea che, se non troviamo la carne rossa da allevamento a pascolo dal macellaio, allora è inutile continuare la dieta.. ok, non hai trovato ciò che cerchi, cosa fai? Scegli l’alternativa adatta, sostituendo il simile col simile! È meglio “arrangiare” optando per un hamburger di supermercato o buttarsi sul panino del McDonald’s?

 

  • Via alla fantasia nel gustare gli alimenti: va bene, gli impegni della settimana ti impediscono di preparare pietanze elaborate e gustose, ma davvero devi ridurti al riso in bianco e petto di pollo grigliato? Assolutamente NO! Impara a variare i metodi di cottura, ad abbinare le verdure di stagione ai primi piatti, ad usare le spezie, le erbe aromatiche, insaporitori ammessi nel piano alimentare. NB. è fondamentale che il luogo della preparazione dei piatti, la tua cucina, sia ricca di risorse alimentari che ti aiutino a sostenere un’alimentazione consapevole e senza tentazioni rapide, quindi è doveroso saper fare una spesa consapevole (affronteremo questo argomento nel prossimo articolo).

 

  • Come la mettiamo con i peccati di gola ai quali non puoi (e vuoi) resistere? O le occasioni sociali che si presentano? Abolita l’assoluta rigidità in un percorso di educazione alimentare a lungo termine. Le piccole concessioni possono essere presenti e non devono creare ansia o sconforto per l’incapacità di aver mantenuto una dieta priva di ciò che per golosità ci attrae. Bisogna però saper scegliere ed evitare che una concessione golosa diventi un’abitudine che può compromettere un percorso di dimagrimento.

 

Inizia con queste piccoli riadattamenti del tuo comportamento alimentare, in poco tempo tu, la tua mente e il tuo corpo, sapete pronti ad affrontare il passo successivo!

 

Dott.ssa Lucia Palmieri

Biologo nutrizionista

 

Sharing is caring!