Di cosa ho bisogno oggi…

                                 Fig 1 – Di cosa ho bisogno oggi? Forse di non fare niente! disegno di silvia lonardo

 

“Chiediti che cosa ti rende felice e poi fallo. Il mondo ha bisogno di persone felici!”

(Antoine De Saint –Exupéry,  Il  piccolo principe”)

 

Introduzione

Di cosa ho bisogno oggi?

E’ con questa domanda che potrebbe cominciare la nostra giornata. Non solo in quarantena o in vacanza oppure la domenica: sempre. Perché la risposta e – prima ancora – la formulazione della domanda stessa, getta le basi per l’andamento di tutta la nostra giornata.

In questo periodo di reclusione forzata, in molti hanno iniziato – più o meno consapevolmente – a chiedersi in che modo avrebbero potuto trascorrere il tempo per sentirsi meglio.

Per sentirsi a casa, anche se a casa già lo erano già ma solo fisicamente.

La settimana scorsa ho terminato la lettura del saggio della dott.ssa Erica Francesca Poli “Le emozioni che curano” : ora non ricordo quale fosse la pagina, né l’ho trovata pur avendo fatto mille orecchie e sottolineature al libro. Sì, gli amanti dei libri ora mi vorrebbero linciare!

Ma il concetto è questo: la neuropsichiatra afferma che spesso suggerisce ai suoi pazienti di farsi questa domanda appena svegli e di scrivere la risposta. E che, sorprendentemente, i primi tempi quasi nessuno riesce a scrivere la risposta.

E non si tratta, ovviamente, del blocco dello scrittore.

Ma della nostra mancanza di connessione al nostro sentire, anche rispetto ai nostri bisogni di più elementari.

In conseguenza di questa assenza di connessione, non appena iniziata l’emergenza epidemiologica in corso, con le relative restrizioni, la maggior parte di noi ha cercato attività da fare a casa per riempire il vuoto: lezioni di chitarra, diretta su facebook con l’esperto di epidemiologia, ricetta del pane, attività creative per i bambini annoiati, attività ginniche da svolgere in spazi limitati. E ovviamente anche lezioni di Yoga on line. Non è questa la sede per fare una valutazione su quest’ultimo aspetto, che mi auguro sia comunque oggetto di approfondimento da parte della comunità degli insegnanti di Yoga in Italia.

Tuttavia è innegabile che il riempire l’agenda virtuale con attività, spesso eseguite per la prima volta, ha rappresentato una modalità per fuggire al senso di vuoto ed evitare di porsi in ascolto dei propri bisogni. I bisogni veri, reali, che sgorgano dall’essenza e non quelli imposti dalla pubblicità attraverso vari canali (tv, social, la vicina di casa, la compagna del liceo, ecc).

A volte si può rimanere sorpresi della risposta: oggi potremmo non avere proprio voglia di far niente (fig. 1).

 

Una pratica Yoga per l’ascolto

Lo Yoga è uno degli strumenti più efficaci per intraprendere un percorso di ascolto e imparare a percepire la connessione con i propri bisogni.

Di seguito vi propongo una sequenza di posizioni (asana) tratta dal libro di Sarah Powers “Insight Yoga”. Insight dall’inglese vuol dire “visione interna” ed è il termine che definisce il concetto di “intuizione“, nella forma immediata ed improvvisa. E’ capitato a tutti noi di avere intuizioni, e capita ancora più spesso quando si è allineati con il proprio sentire: quelle intuizioni non sono un fatto straordinario, ma appartengono alla nostra modalità di essere… degli esseri umani sensitivi e collegati con il Tutto.

La pratica che segue è molto morbida e accessibile: infatti è riportata come “Yang/Yin Session for Beginners” quindi per principianti. Tuttavia se siete in stato interessante o avete da poco subito un trauma o infortunio, piuttosto che siete in cura per patologie, Vi invito a rivolgervi ad un insegnante di Yoga qualificato che vi guiderà nella ricerca della pratica più adatta a Voi.

Se durante la pratica si provano sensazioni sgradevoli, con fiducia accoglile e non reagire ad esse: mentre respiri consapevolmente, è necessario che tu ti dia il permesso di incontrare e sentire qualsiasi sensazione, energia, blocco senza creare rigidità o bloccando il respiro.

Preliminarmente è opportuno riscaldare il corpo eseguendo semplici esercizi di allungamento muscolare, ad esempio effettuando una sequenza di distensioni degli arti superiori ed inferiori, piegamenti all’indietro e in avanti, flessioni, associati all’ascolto del respiro naturale.

In seguito disponiti nella posizione del Bambino (Foto 1 “child’s pose”), cerca di rilassare ogni tensione, in particolare a livello della bocca, della mascella, del collo, delle spalle, dell’addome. Con l’attenzione al centro del petto, immaginando di respirare in questo punto, inizia ad ascoltare come naturalmente avviene il respiro (respiro naturale). Puoi anche farti le seguenti domande:

  • Dove è localizzato il mio respiro? Nella parte alta, media o bassa dei polmoni?
  • Come è il mio respiro? Lento o veloce, è fluido o a scatti, è più lungo l’inspirazione o l’espirazione?

 

Foto 1 – Child’s pose
(fonte: Sarah Powers “Insight Yoga”)

In seguito lentamente inizia a praticare le posizioni, restando in ognuna di esse almeno 10 respiri. Quando hai terminato il lato destro, puoi ripetere le stesse posizioni sul lato sinistro (da “cat’s pose – knee inn” a “lunge pose with arms up” – Foto 2)

Foto 2 – Prima parte della sequenza “Yang/Yin Session for Beginners”
(fonte: Sarah Powers “Insight Yoga”)

Poi continua la sequenza con il cane a testa in giù (“downward facing dog”) e a seguire con le posizioni a terra (Foto 3)

Foto 3 – Seconda parte della sequenza “Yang/Yin Session for Beginners”
(fonte: Sarah Powers “Insight Yoga”)

Continua con le posizioni sulla schiena che sono un vero toccasana per la tua colonna vertebrale (Foto 4 ).

Foto 4 – Terza parte della sequenza “Yang/Yin Session for Beginners”
(fonte: Sarah Powers “Insight Yoga”)

Termina la sequenza con la posizione del bambino felice (“happy baby pose”) fino al rilassamento finale (“savasana” – Foto 5 ) in cui potrai rimanere 5 minuti ascoltano il tuo respiro.

Foto5– Quarta parte della sequenza “Yang/Yin Session for Beginners”
(fonte: Sarah Powers “Insight Yoga”)

 

Nel momento in cui la tua pratica sarà diventata solida, puoi provare a eseguire le singole posizioni anche rimanendovi più tempo. Al termine della pratica, prenditi qualche altro minuti per stare con te stesso e prova a farti questa domanda: “Di cosa ho bisogno… adesso?

La risposta potrebbe sorprenderti! Se ti va puoi condividerla nei commenti oppure scriverci in posta.

 

Bibliografia 

  • Erica Francesca Poli “Le emozioni che curano”
  • Sarah Powers “Insight Yoga”

Dott.ssa Loredana Pascarella – Insegnante di Yoga specializzata in Yoga per Bambini & Yoga Accessibile, Bisogni Speciali

 

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