Che fatica questa “erre”: rotacismo e il fenomeno della “erre moscia”

“Tanti auguRi” è la frase più udita negli ultimi periodi. Eccola li, la temuta “ERRE”che sbuca quando meno te l’aspetti e mette in evidenza il difetto di pronuncia relativo a questo suono.  Vi è mai capitato di chiedere la ripetizione della parola RAMARRO, quando dinanzi a voi c’era un caso di ROTACISMO, conosciuto meglio come la famosa “erre moscia”.

Cos’è il Rotacismo?

Si definisce Rotacismo, quel difetto di articolazione del suono «R»; in cui il soggetto, bambino o adulto identifica facilmente il suono e lo discrimina dagli altri. Si definisce in questo caso DISLALIA (disturbo articolatorio) molto comune in età evolutiva.

Durante lo sviluppo del linguaggio il piccolo sostituisce la /R/ con il suono /L/; capiterà spesso di ascoltare il bambino pronunciare TOLLE invece di TORRE o Lana invece di RANA.

Farsi prendere dalla preoccupazione non serve a nulla; il suono “R” infatti ha un’articolazione complessa. Prevede la vibrazione della punta della lingua (apice) contro la parte anteriore del palato. Per questo motivo è uno degli ultimi fonemi a essere acquisiti nel normale sviluppo linguistico del bambino. Il suono /L/ si avvicina molto allo schema motorio della /R/ ma vi è l’assenza della componente vibratoria della punta della lingua. Per tale motivo il bambino la predilige, sostituendola alla “difficile” erre, durante l’acquisizione del linguaggio. Nella maggior parte dei casi vi è un recupero spontaneo entro i 7 anni.

Quali sono le cause?

Spesso all’origine della difficoltà di pronuncia del fonema “R”, può esserci un’alterazione anatomica a carico del frenulo linguale. Quest’ultimo è quel sottile tessuto che unisce la lingua al pavimento della bocca. Nel caso in cui questo sia troppo corto o poco elastico, sarà presente una scarsa elevazione dell’apice della lingua e una difficoltà di vibrazione nella posizione corretta. In caso di frenulo corto si associa anche una difficoltà di deglutizione, soprattutto quando si tratta di un neonato che non riesce a bere facilmente dal seno. Il primo step è andare a controllare la lunghezza del frenulo linguale, perché molto spesso la causa origina da li ed è davvero molto semplice risolvere la situazione, mediante un intervento chirurgico di routine. Sono riconosciuti anche fattori organici (deficit uditivo, alterazioni anatomiche, alterazioni neurologiche) o funzionali (cioè in assenza di fattori organici, si parla in questo caso di dislalie evolutive o funzionali).

Quanti tipi di «R moscia» esistono?

Il bambino, quando deve pronunciare una parola che contiene il suono che non è in grado di produrre, può:

  • sostituire il suono con un altro ( es. CARRO diventa CALLO)
  • omettere il suono ( l’assenza del suono nella parola)
  • distorcere il suono (produrlo in modo alterata come nel caso dell’ERRE moscia)

Possiamo identificare tre tipi di rotacismo:

  • uvulare: quando la vibrazione non interessa la punta della lingua, ma avviene posteriormente tra dorso della lingua e palato molle (all’altezza dell’ugola) . Pensiamo alla famosa ERRE alla francese, in cui di certo non siamo dinanzi a un problema di articolazione, tanto meno difetto di pronuncia, ma nel francese questo suono assume questa caratteristica.
  • labiale: quando il movimento vibratorio è compiuto dalle labbra, invece che dalla punta della lingua;
  • monovibrante: quando il suono viene prodotto dalla punta della lingua nella posizione corretta, ma con scarsa vibrazione.
A chi rivolgersi?

Nei casi di disturbo dell’articolazione verbale in età evolutiva, soprattutto se l’eloquio del bambino risulta poco comprensibile, è utile rivolgersi a un logopedista. Si farà una valutazione del quadro clinico e un’eventuale presa in carico riabilitativa. Il trattamento logopedico sarà mirato al raggiungimento di un inventario fonetico completo. Ciò per evitare eventuali ripercussioni sulla sfera emotiva e successivamente sugli apprendimenti scolastici.

Bisogna anche considerare l’ipotesi che il rotacismo molte volte è ben accettato dal soggetto; in alcune voci risulta anche di piacevole ascolto, ma in altri si mette notevolmente in evidenza, proprio da creare il cosiddetto motto della “ERRE MOSCIA”. Per questi motivo, la correzione del rotacismo solitamente non rappresenta una priorità nella terapia logopedica, ma può essere raggiunta in base alle esigenze del paziente (anche in età adulta) con alcuni esercizi mirati.

Dott.ssa Marianna Pisciotta – Logopedista

Sharing is caring!