Toccare, manipolare, prendere: lo sviluppo della prensione nel bambino

Fin da piccoli attiviamo i nostri canali sensoriali (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) per conoscere il mondo.

Il termine sviluppo comprende una serie di continui cambiamenti ed evoluzioni, per permettere un adattamento continuo con la realtà circostante e l’ambiente in cui viviamo. Tra i sensi adoperati, non possiamo non fare attenzione al TATTO. Toccare, manipolare, scoprire la forma e la superficie delle cose attraverso il nostro corpo, ma soprattutto attraverso le nostre MANI.

E’davvero interessante scoprire come si sviluppa la coordinazione motoria e in particolar modo la prensione e la manipolazione, attraverso l’uso delle mani, che permette di specializzare sempre di più il nostro contatto con l’ambiente. Dalla nascita in poi viviamo, continuamente, possibilità di apprendimento, ossia occasioni esperienziali offerte dalle persone e cose che fanno parte del mondo del bambino.

Innanzitutto bisogna distinguere la coordinazione motoria in:

  • Coordinazione grosso-motoria si sviluppa per prima e permette al piccolo di sperimentare l’agire del suo corpo nell’ambiente; basti pensare al salto; il mantenimento dell’equilibrio su un solo piede; lancio e ripresa di una palla.
  • Coordinazione fine-motoria consiste nella specializzazione dell’uso delle mani, dalla prensione (afferrare un oggetto di varie dimensioni), dall’opposizione delle dita delle mani alle prassie delle mani.

La coordinazione fine-motoria nello sviluppo tipico del bambino, permetterà al piccolo di reggere adeguatamente una penna in mano, per garantire il processo della grafia, durante la fase di scolarizzazione. Naturalmente prendere un pastello e scrivere il nostro nome può sembrare un gioco da ragazzi, ma non è così. L’apprendimento può essere paragonato ad un muro ricco di mattoncini; per mettere il mattone in alto, bisogna partire dalla creazione delle “basi”.

Ciò determina che anche il processo di prensione e manipolazione ha i suoi tempi e le sue fasi.

Inizialmente è interessante sottolineare come i movimenti delle braccia orientano l’attenzione del bambino verso l’oggetto, ma è interessante notare come i primi tentativi di afferramento nel neonato, vengono compiuti con i piedi; sia per una facilità di afferrare l’oggetto, sia perché si riscontra più forza nei piedini, rispetto alle mani.

L’evoluzione dell’uso delle mani prevede che prima dei 4 mesi di vita il controllo della mano è ancora minimo; si osserva come il bambino tende ad usare la mano aperta e batterla sull’oggetto per prenderlo.

Intorno ai 5 mesi di vita, migliora la direzione del movimento della mano e la distanza di quest’ultima dall’oggetto da afferrare.

Verso il 9°mese di vita la mano comincia ad adattarsi anche alla forma e alla misura degli oggetti. Dai 10 mesi in poi il controllo e l’uso delle dita diventa sempre più raffinato.

 

 

Naturalmente la stimolazione da spazio alla fantasia. Sostenere il piccolo, mediante attività ludiche mirate, come la scoperta delle forme e dei vari materiali (liscio, ruvido, crespo ect..) può rappresentare un’esperienza sensoriale tattile di notevole importanza.

Durante la crescita possiamo assistere ad una specializzazione della prensione, a partire dai  mesi fino ai 4-6 anni:

  • Fase della PRESA PALMARE SUPINATA (12-15 MESI)
  • Fase della PRESA DIGITALE PRONATA (2-3 ANNI)
  • Fase della PRESA QUADRIPODE (3-4 ANNI)
  • Fase della PRESA TRIPODE DINAMICA (4-6 ANNI)

 

Molti bambini arrivano all’esordio della scuola primaria con una prensione scarsa o inadeguata. Molto spesso ciò è dipeso da un’ipotonia (scarsa forza) dei muscoli della mano o da un’immaturità nella progressione dello sviluppo della prensione. Ciò determina a lungo andare una scarsa grafia, un’alterata gestione della scrittura sul foglio e una facile affaticabilità mentre si scrive.

Le attività che permettono al bambino di migliorare la motricità fine sono numerose: grandi complici sono le paste modellabili, come la plastilina, la pasta di sale e i vari impasti della cucina, come la pasta per la pizza o i biscotti, che oltre ad allenare i muscoli delle mani e dita, mediante il movimento di amalgamare e modellare la pasta, ci permette di “allenare”anche il gusto.

Ulteriori complici nello sviluppo della motricità fine sono i chiodini (di ogni grandezza e misura) che infilati in apposite griglie ci permettono di allenare la coordinazione oculo-motoria e la prensione a pinza. Anche infilare perline o pasta forata in appositi fili, per creare collane o percorsi può aiutare il bambino nel perfezionare la motricità.

Per permettere di migliorare la prensione tripode dinamica è possibile, invece, adoperare l’uso della pallina o del fazzoletto accartocciato nelle ultime tre dita o l’uso degli ausili, come l’impugnatura Grip, realizzata con varie forme, per scegliere più adatta al bambino.

Stimolare i canali sensoriali del bambino è molto semplice; basta un buona dose di pazienza e tanta fantasia.

Dott.ssa Marianna Pisciotta -Logopedista

 

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