Perché è importante vaccinarsi?

Si deve al medico britannico Edward Jenner la scoperta della vaccinazione come tecnica per sconfiggere le malattie infettive risalente al 1796. Il termine “vaccino” infatti deriva proprio dal termine “vacca”, che identifica la mucca. Jenner lo utilizzò per la prima volta ad indicare il materiale ottenuto dalle pustole di bovini ammalati di vaiolo bovino, che se inoculati negli esseri umani davano solo una lieve infezione e conferivano difesa contro il vaiolo umano.

Fu una delle scoperte mediche più grandi della storia.

Costituì quella che oggi chiamiamo “immunizzazione attiva”, ovvero attraverso l’inoculazione dell’agente patogeno adeguatamente preparato, si stimola il sistema immunitario a difendersi, a creare anticorpi ed una memoria immunologica che resta nel tempo.

 

 

 

Ad oggi, le vaccinazioni sono lo strumento più importante, sicuro ed efficace di prevenzione per il controllo delle malattie infettive nella popolazione generale, ancor più importante nelle categorie a rischio come:

– bambini a partire dai 6 mesi;

– anziani oltre i 65 anni;

– pazienti affetti da malattie croniche debilitanti (malattie croniche dell’apparato respiratorio, insufficienza renale, tumori, ecc);

– donne in stato di gravidanza o nel postpartum;

familiari e contatti stretti di soggetti con alto rischio di complicanze.

Oltre a salvare milioni di vite umane e a prevenire malattie infettive gravi, prevengono anche complicanze altrettanto pericolose, come lo è ad esempio per il morbillo che può causare il decesso.

In attesa e con l’augurio che arrivi presto la vaccinazione anti-Covid-19 è fortemente raccomandato effettuare la vaccinazione antinfluenzale. Quest’ultima è costituita dal virus inattivato.

Distinguiamo infatti vaccini inattivati (influenza, S. pneumoniae, epatiteA, epatite B, papilloma virus umano, tossoide tetanico, H. influenzae b., N. meningitides, difterite, pertosse, poliomielite parenterale, encefalite trasmessa da zecche, febbre tifoide parenterale) e vaccini vivi attenuati (morbillo, rosolia, parotite, varicella, febbre gialla, tubercolosi, Herpes Zoster, poliomielite orale, febbre tifoide orale).

Quest’anno si rende ancor di più necessario effettuare la vaccinazione antinfluenzale in quanto sia il virus influenzale che quello SARS-CoV-2 possono circolare in contemporanea esponendo la popolazione ad un rischio più elevato con maggiori ripercussioni sul sistema sanitario.

Un organismo indebolito dal virus influenzale rappresenta una porta di ingresso agevolata per il coronavirus.

Inoltre, prima della distribuzione i vaccini sono sottoposti ad adeguati controlli con ispezioni da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), e dell’Istituto Superiore di Sanità e dunque raggiungono un accurato grado di sicurezza e sono sottoposti anche a sorveglianza post-vendita.

Ci si appella dunque al buon senso dei cittadini, che appaiono sempre più sensibilizzati ed informati riguardo l’importanza della vaccinazione come arma a disposizione per la salute dell’uomo.

“Vaccinarsi è un atto di solidarietà e responsabilità sociale” come ci ricorda Alberto Mantovani, medico, immunologo e scienziato italiano.

Dott.ssa Loredana Della Valle – Medico Specializzata in Allergologia e Immunologia Clinica

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