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Lipedema: quando il tessuto adiposo si ammala. (Parte I)

Di Dott.ssa Lucia Palmieri
Nutrizione
06/04/2020 06/04/2020

Nella mia pratica in studio non sempre la perdita di peso è stata facile da ottenere. Le difficoltà più grandi sono riscontrate da donne che, dopo mille diete sostenute senza successo, vivono con disagio psicologico importante quel corpo che non vuol rispondere alla “classica dieta”. Queste donne, spesso, hanno in comune una cosa: l’accumulo di grasso nella parte inferiore (gambe, fianchi, glutei),spesso in modo squilibrato rispetto alla parte superiore del corpo.

Di cosa parliamo allora?

Forse si tratta di LIPEDEMA. Lo so, non sapete cosa sia, o come capire se è il vostro caso.

Per questo ho deciso di richiedere l’intervento del Dott. Lorenzo Ricolfi, medico chirurgo specializzato in linfologia, che ci spiegherà cos’è un lipedema, dal punto di vista medico. Seguiranno altri articoli che vi daranno informazioni da altri punti di vista.  

Buona lettura! 

*******

 Allen e Hines usarono per la prima volta il termine Lipedema nel 1940 per identificare un disordine metabolico cronico ad eziologia sconosciuta che porta allo sregolato deposito di tessuto adiposo sottocutaneo ( lipoipertrofia locale).

Cos’è un lipedema?

Il Lipedema è dunque una patologia soprafasciale cronica su base infiammatoria, ingravescente e potenzialmente invalidante che colpisce quasi esclusivamente la popolazione femminile con una incidenza dell’11-15% (nella popolazione maschile è estremamente raro e può essere una conseguenza di importanti disordini ormonali o disfunzioni epatiche) e può localizzarsi in tutto il corpo ma più frequentemente negli arti superiori e/o inferiori senza coinvolgere mani e piedi.

Quali sono i sintomi di un lipedema?

I sintomi possono iniziare a manifestarsi in maniera marcata dopo la pubertà, nel periodo peri-postgravidico, peri-postmenopausale o a seguito di importanti squilibri ormonali.

In generale l’eccesso di tessuto adiposo è causato nel 60% dei casi dall’obesità, nel 20% dal lipedema e nel restante 20% dei casi da una combinazione di entrambi.

A livello degli arti inferiori l’apposizione di tessuto adiposo può riguardare solo la regione glutea e peritrocanterica, coinvolgere anche (o solo ) le cosce o tutto l’arto fino alle caviglie lasciando indenni i piedi.

Per gli arti superiori può essere coinvolto il braccio fino alla spalla e/o l’avambraccio senza il coinvolgimento delle mani.

Non è usuale il coinvolgimento della regione addominale.

 

Il segno di Stemmer ( positivo quando si rileva la non plicabilità della cute a ridosso della 1 falange del 2 dito ) è negativo ( ad eccezione di una conclamata patologia linfatica concomitante ).

La cute è soffice alla palpazione e rimane minimamente o non improntabile. Il colorito è tendenzialmente pallido.

Non rara la tenue visualizzazione di vene superficiali. Alla palpazione è possibile apprezzare nodularità sottocutanee più o meno marcate le cui dimensioni possono partire da quelle di piccoli “pallini di polistirolo” .

Il dolore ( lipoalgia ) ,spontaneo o evocabile anche con una minima palpazione, è uno dei sintomi tipici del lipedema assieme all’estrema facilità di insorgenza di petecchie o ematomi.

 Come avviene la diagnosi di lipedema?

La diagnosi è essenzialmente clinica ed è data da una globale valutazione della paziente associata ad una completa anamnesi ed ad una appropriata diagnosi differenziale.

Essendo una patologia tendenzialmente evolutiva è fondamentale la corretta diagnosi negli stadi più precoci per indirizzare le pazienti a personale sanitario competente per la formulazione di un piano terapeutico multidisciplinare calibrato “ad hoc” sulle esigenze cliniche della paziente.

Il Lipedema necessita di uno specifico regime dietetico nutrizionale ed adeguato esercizio fisico. Spesso viene erroneamente confuso con l’ obesità , con una problematica “costituzionale” , con la malattia di Dercum o addirittura con il Linfedema stesso.

Necessita dunque di un preciso inquadramento e di una politerapia sinergica per ridurre il più possibile la sintomatologia, arrestare il progressivo aumento volumetrico, ridurre il rischio di complicanze associate o gestirle se già presenti quando la paziente giunge all’attenzione del Medico.

A chi posso rivolgermi nel caso di sospetto di lipedema?

In Italia esiste la LIO Lipedema Italia Onlus , un ente no profit dedicato non solo alla promozione sociale della consapevolezza e dell’ informazione sulla patologia del Lipedema, ma anche all’ Assistenza morale ai malati di Lipedema e alle loro famiglietramite sostegno e ascolto telefonico, attraverso i social network e i punti di ascolto e molto altro.

Scopo di questa importante associazione è inoltre quello di fornire orientamento alle persone che sospettano di essere malate indirizzandole a medici che possano formulare una corretta diagnosi grazie a linee guida internazionali, fornire loro assistenza sociosanitaria e tutela dei diritti del malato.

  1. È importante affidarsi ad un linfologo per la corretta diagnosi medica, alla quale deve seguire un supporto nutrizionale e fisioterapico per la riduzione o risoluzione degli aspetti estetici della patologia.

Curatrice Rubrica  Nutrizione – Dott.ssa Lucia Palmieri

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