Ho sentito il mio respiro

“Ho sentito il mio respiro e il respiro degli altri e il mio cuore”

Questi sono i pensieri che ha scritto Luca (10 anni) dopo aver fatto qualche minuto di meditazione.

Quel giorno i Bambini erano un pochino agitati.

Sì, a volte capita che varcando la soglia della sala, io sia in grado istantaneamente di percepire l’Energia di questi giovani Studenti.

Mi ritrovo così a chiedermi “Chissà oggi come andrà la lezione!?

Perché di questo si tratta: Bambini che hanno intrapreso la pratica dello Yoga, spesso su iniziativa dei Genitori, che hanno sentito parlare dei Benefici a scuola o letto delle Potenzialità di questa disciplina su qualche rivista. Ma sono pur sempre Bambini!

Ai miei dubbi si aggiunsero quelli di una delle Mamme : “Come farai oggi? Non so perché ma sono usciti da scuola belli carichi … povera te!”

Ecco quando si dice l’incoraggiamento! Domandai loro cosa fosse successo a scuola o durante la settimana, ottenendo solo risposte vaghe. Erano agitati, punto. Senza nessun perché!

Diedi un’occhiata al quaderno degli appunti, dove avevo riportato la scaletta della lezione che avevo in mente di fare.

Intuii che la scaletta che avevo preparato non era adatta – forse – all’Energia che si respirava in quel momento. E ora?

“Please don’t panic Lory ! ”.

Non ti preoccupare Lory, mi dissi. Basta ascoltarli. E’ sufficiente mettere il loro Bene al primo posto. Dopotutto, è questo che ti hanno trasmesso i tuoi Insegnanti ed è questa la tua linea guida. Sempre e per sempre.

E’, infatti, nell’Ascolto che si realizza il lento avvicinamento.

Noi Adulti ce ne siamo dimenticati: dedichiamo sempre meno Tempo all’ascolto di noi stessi e del prossimo, sempre più spesso siamo impegnati nel definire, analizzare e classificare le informazioni che riceviamo dall’esterno. Ma quante volte ci fermiamo a Sentire cosa hanno prodotto queste informazioni? Quali Emozioni si sono risvegliate, quali reazioni hanno innescato e che tipo di effetto hanno prodotto nella Realtà. Inoltre ci siamo convinti che le cose che non otteniamo in fretta… beh! Non siano meritevoli della nostra attenzione. Dopotutto al giorno d’oggi le informazioni viaggiano alla velocità di un messaggio whatsapp, con tempistica di risposta istantanea. Allora perché dovremmo avvicinarci lentamente a qualcosa o a qualcuno?

Vediamo cosa ci dice il dizionario della parola Ascoltare:

 

v. tr. [lat. volg. *ascŭltare per il class. auscŭltare] (io ascólto, ecc.). – 1. Udire con attenzione, stare a udire le parole, le cose che si dicono, oppure la persona che parla; porgere attentamente l’orecchio a quanto altri dice, o a un rumore, un suono. 2. Dare retta, seguire i consigli o gli ammonimenti dati, quindi anche obbedire. 3. In medicina, compiere l’esame fisico d’un malato con l’orecchio.

 

Dunque l’ascolto è l’arte dello stare a sentire attentamente, del prestare orecchio! Non è un atto superficiale, è piuttosto uno strumento fondamentale per apprendere, conoscere il tempo e lo spazio che ci circonda e comunicare con noi stessi e il mondo circostante. Uno dei miei Insegnanti, una volta a lezione esclamò “La Vita è una questione di Tempo e Spazio”: mi colpì molto e a lungo mi interrogai sul significato di questa frase. Senza saperlo mi sarebbe tornata utile quel sabato mattina, proprio lì, in quella sala.

Mentre i miei giovani Studenti si toglievano sciarpe e cappotti, e riponevano le scarpe nelle cassettine, liberai tutto lo spazio dai tappetini e dai giochi che avevo preparato per loro. Al centro del pavimento restò solo la campana tibetana. Appena entrati in sala, i Bambini cominciarono a correre, a prendersi in giro, a ridere a crepapelle. Iniziai a dare qualche tocco leggero sulla campana, poi un pochino più forte e – magicamente – il ritmo della corsa dei Bambini si adeguò a quello dei miei rintocchi. Spontaneamente si sedettero a terra mettendosi in Cerchio.

Lentamente l’Energia dei Bambini venne canalizzata attraverso il Suono, e diretta poi verso le Posizioni (asana) e il Rilassamento.

Rilassamento? Ma come… non erano agitati e nervosi?

Al termine della lezione e poco prima di salutarci, abbiamo fatto qualche minuto di Meditazione. Abbiamo portato l’attenzione al nostro Respiro e attivato tutti i nostri Sensi per identificare i suoni che provenivano dall’esterno e dal nostro corpo. Prima di andare via, Luca ha preso la penna e ha scritto alcuni pensieri sul quaderno.

I pensieri di Luca (10 anni) dopo una lezione di Yoga per Bambini
(Centro Olistico “Hot Yoga”, Sorrento)

Luca ha usato il verbo Sentire rispetto al quale il dizionario recita:

 

v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente nell’animo. 1. a. Apprendere attraverso i sensi; ricevere una o più impressioni sensoriali e averne coscienza

La pratica della meditazione aveva consentito al mio giovane Studente di entrare in profondità: attraverso il respiro, era riuscito a entrare in connessione non solo con sé stesso ma anche con i compagni. Tutti gli altri Bambini furono entusiasti della Condivisione e cominciarono a esprimere le loro sensazioni: con calma, attendendo ciascuno il proprio turno, e ascoltando con attenzione i racconti di ciascuno.

Cosa ne era stato dei miei appunti ?

La lezione che avevo in mente di fare si era trasformata in una Lezione molto molto più bella.

 

Dott.ssa Loredana Pascarella – Insegnante di Yoga

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