Gli stili genitoriali: quali e cosa sono

Nell’articolo precedente abbiamo visto come la genitorialità implica cambiamenti significativi sia individuali che relazionali, che perdurano nel tempo e sono in continua evoluzione nel ciclo vitale di coloro che diventano genitori. Non è possibile immaginare nel lungo percorso della crescita dei propri figli, di essere genitore sempre nello stesso modo, dal momento che ci saranno specifiche fasi evolutive che richiederanno compiti diversi da assolvere.

Per poter affrontare al meglio e in modo funzionale i cambiamenti della vita, un genitore deve imparare a adattarsi, rendendosi flessibile e dinamico, adottando modalità comunicative e interattive diverse, in base all’età dei figli, mostrandosi in grado di rivedere costantemente e mettere in discussione le proprie modalità educative.

COSA SI INTENDE PER STILE GENITORIALE?

Lo stile genitoriale è una modalità educativa e di accudimento con cui i genitori svolgono le proprie funzioni e si relazionano con i propri figli, che ne influenza fortemente i comportamenti in età adulta e lo sviluppo affettivo ed emotivo.  Come espresso nel precedente articolo, ogni persona nel diventare genitore e nel costruire questo ruolo, porta con sé la propria storia e le proprie esperienze, strutturando un personale stile e privilegiando una modalità educativa che è influenzata anche da fattori esterni quali l’ambiente, le altre figure familiari o il contesto culturale. Nonostante le specificità di ognuno, le ricerche sulla genitorialità hanno evidenziato la ricorsività di due principali dimensioni: il controllo e l’affettività.  Il primo si riferisce alla pressione che i genitori possono esercitare sui figli al fine di condurli ad agire comportamenti socialmente adeguati, attraverso il monitoraggio e la supervisione. Il secondo invece indica quanto un genitore riesce a fornire sostegno, vicinanza e disponibilità emotiva, stimolando nei propri figli capacità autoregolative e sicurezza di sé.

PERCHE’ È UTILE CONOSCERE GLI STILI EDUCATIVI?

Sebbene non ci sia un libretto di istruzioni, né un unico modo di svolgere il ruolo genitoriale, si può parlare di stile genitoriale efficace quando c’è equilibrio tra le due dimensioni sopra citate, in quanto determinano intenzioni positive tra genitori e figli.

Dalla combinazione del controllo e dell’affetto, sono emersi quattro stili educativi genitoriali: autorevole, autoritario, permissivo/indulgente, trascurante/rifiutante.

Avere consapevolezza di cosa sono e degli effetti che producono può essere di grande aiuto per migliorare la propria efficacia educativa.

 STILE GENITORIALE AUTOREVOLE

Esso rappresenta il bilanciamento tra severità, protezione ed entusiasmo, che vengono esercitati con disciplina, ascolto, dialogo e tolleranza. Le regole sono chiare e motivate e applicate con coerenza ma questo non significa che non possano essere adattate alle esigenze e richieste dei figli. Il genitore autorevole negozia, è disponibile a mettere in discussione il proprio punto di vista e valorizza indipendenza e autonomia mantenendo saldi i propri principi e permettendo ai figli di esprimere le proprie opinioni.

Le punizioni, infatti non sono mai fisiche e vengono motivate con la possibilità al bambino di discuterne e comprendere il valore. Un genitore autorevole è anche colui che offre conforto, sostegno, e perdono, insegnando al bambino ad essere assertivo, ad autoregolarsi, a cooperare e a responsabilizzarsi.

STILE GENITORIALE AUTORITARIO

Esso è basato su: eccessivo controllo, rigidità, bassa flessibilità e scarsa tolleranza. Il genitore autoritario non aiuta il bambino a gestire i propri comportamenti e a valutarne le conseguenze, ha aspettative molto elevate ed esigenti e non si pone in ascolto dei bisogni dei figli, con cui vi è poco dialogo e apertura. I figli devono rispettare le regole imposte e non motivate, il cui mancato rispetto comporta punizioni fisiche o verbali, aderire passivamente alle richieste degli altri e della società e non vengono aiutati ad essere indipendenti e autonomi, o a conoscere le proprie risorse e i propri limiti.

STILE GENITORIALE PERMISSIVO-INDULGENTE

Questo stile genitoriale è caratterizzato da assenza di regole e controllo e basse aspettative nei confronti dei figli, soprattutto rispetto alla maturità e all’autocontrollo. I genitori permissivi sono troppo aperti al dialogo, offrono eccessivo nutrimento affettivo, soddisfano spesso le richieste e i bisogni dei figli senza fornire loro né regole né confini, né modelli di comportamento. Questo comporta l’incapacità del bambino di tollerare le frustrazioni e di sentirsi motivato nel perseguire i propri obiettivi. Il rapporto amichevole tra genitori e figli, la mancanza di ruoli chiari e definiti, di richieste e aspettative, innesca nei figli un forte e rigido senso di auto-disciplina, sentendosi privi di sostegno.

STILE GENITORIALE TRASCURANTE/RIFIUTANTE

Questo stile educativo è caratterizzato dalla capacità del genitore di soddisfare i bisogni primari del bambino ma evita il coinvolgimento emotivo nella vita e nell’educazione dei figli.

Il genitore trascurante non è una base sicura, non è in grado di sintonizzarsi affettivamente con i propri figli, è scarsamente reattivo e indifferente alle sue richieste, a tratti negligente. Sono genitori emotivamente distanti, non offrono contenimento né regole e confini chiari, non agiscono la loro responsabilità educativa e non accolgono le opinioni dei propri figli. Ne consegue che i bambini mostrano importanti difficoltà cognitive, emotive e sociali, che si esprimono in scarso rendimento scolastico, incapacità di mantenere comportamenti socialmente attesi e problematiche psicologiche quali dipendenze, ansia, paura, abuso di sostanze in età adulta, discontrollo degli impulsi.

QUAL È LO STILE PIÙ ADEGUATO?

Le diverse ricerche hanno dimostrato come lo stile più efficace sia quello autorevole perché stimola maggiormente l’autostima, l’assertività, la responsabilità e l’autonomia, dosando le giuste quantità di controllo e sostegno. Tuttavia, anche se due genitori mostrano stili educativi differenti, è sempre importante mantenere un dialogo e rendersi attivi e collaborativi nell’educazione dei figli. I genitori possono portare avanti una propria linea educativa, esprimendo modalità diverse ma lavorando insieme, contaminandosi a vicenda rispetto ai punti di forza e sostenendosi nelle difficoltà al fine di creare un approccio che sia unico, coerente e funzionale.

 

Dott.ssa Deborah Feleppa – Psicologa  

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